La tazza perfetta: come dosare il tè e tempi di infusione

Dimenticate le bustine di tè!! Qui parliamo di Tè.
Esistono innumerevoli tipologie di tè tutte provenienti da un’unica pianta: la Camelia Sinsensis. La distinzione tra i vari tè deriva, poi, dai diversi tipi di lavorazione a cui vengono sottoposte le foglie. Si hanno quindi tè “ossidati”, i tè neri, e tè “non ossidati”, i tè verdi. E poi c’è il tè bianco, dato dalla parte più preziosa della pianta e cioè dai germogli della pianta.

Diversi tipi di tè, durante una Lezione di degustazione di Marina Catuogno, La pentola del Tè, Bologna

Temperature, tempi e quantità

Ogni tipo di tè, bianco, verde o nero che sia, necessita di un tempo di infusione e di una temperatura dell’acqua specifici. La temperatura varia dai 75° ai 95°, l’acqua non deve mai bollire: quando vedete nell’acqua salire tante bollicine, come quelle del perlage tipico dello Champagne, è ora di spegnere il fuoco o il bollitore.
Per quanto riguarda il tempo di infusione, sarà più breve per i tè bianchi, medio per i verdi e più lungo (ma mai oltre i 5 minuti) per i neri. Più lunghi i tempi se si tratta di infusi.

Dosi, temperature e tempi di infusione
foto www.cosedite.it

Il tè, protagonista assoluto di questo momento, dovrebbe essere di qualità pregiata e rigorosamente utilizzato in foglie. Quindi bustine e polveri sono assolutamente vietate!! A meno che non si tratti di quelle a piramide che contengono foglie intere e non tritate e in cui le foglie hanno modo di ossigenarsi a contatto con l’acqua.
Nel filtro va messo un cucchiaino di tè in foglie, circa 2/3 grammi per tazza, più un cucchiaino per la teiera. Si porrà il filtro all’interno della teiera  e si verserà al  suo interno l’acqua calda per l’infusione. Si possono mettere anche le foglie direttamente nella teiera versando, poi, il tè nella tazza attraverso un colino, quello che in inglese si chiama “strainer”. Cercando di rispettare i tempi citati prima, ricordate che un’infusione breve porta a una bevanda leggermente colorata e dal sapore molto delicato. Con un tempo di infusione prolungato si avrà una bevanda dal gusto decisamente più intenso. Ma se il tè non è di particolare qualità, si noterà una punta di sapore “metallico” dato dall’ossidazione del tè.

Zucchero? Latte? Limone?

Si dice che mettere lo zucchero nel caffè sia come allungare il vino con l’acqua,  e io sono d’accordo. Lo stesso vale per il tè, che non andrebbe mai zuccherato per poter sentire appieno le sue fragranze, i suoi profumi.

GEORGE ORWELL nel suo TRATTATO SULLA PERFETTA TAZZA DI TÈ, articolo scritto nel 1946 dove traccia gli 11 punti delle perfetta tazza di tè, dice che
“Il tè deve essere bevuto senza zucchero, altrimenti lo si beve come i russi. So bene di essere in minoranza su questo argomento ma come puoi definirti un amante del tè se ne distruggi il sapore con lo zucchero?
Sarebbe allo stesso modo ragionevole aggiungere il pepe o il sale. Il tè deve essere amaro, così come la birra. Se lo zuccheri, non assaporerai più il tè, ma lo zucchero e potresti fare una bevanda simile semplicemente sciogliendo lo zucchero in acqua pura. Prova a bere il tè per 15 giorni senza zucchero e vedrai che non lo rovinerai più aggiungendolo.”

Vi consiglio  di provarlo senza per assaporarne al meglio tutti gli aromi e aggiungerlo solo se proprio doveste trovarlo troppo forte.
Anche l’aggiunta di latte o di limone sono solo gusti personali. Mettere il latte prima o dopo il tè è ancora oggi motivo di discussione, cosa certa è che deve trattarsi di una nuvola. Si dice che una volta il latte venisse messo prima del tè nella tazza per temperare l’acqua ed evitare, in caso di ceramiche di scarsa qualità, che l’alta temperatura potesse rovinarle. Metterlo dopo, comunque, consente di regolarsi con la quantità. Ma, attenzione, solo i vari tipi di tè nero stanno bene con il latte o con il limone, a meno che non siano già aromatizzati.