21 Maggio International Tea Day, Giornata Internazionale del Tè

Nel 2005, diverse nazioni in Africa e in Asia annunciarono formalmente una giornata internazionale del Tè, che da allora si è tenuta annualmente il 15 dicembre.

Nel dicembre 2019 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sostenne l’appello del Gruppo Intergovernativo sul Tè e proclamò il 21 maggio Giornata Internazionale del Tè, invitando la FAO a gestirne la cerimonia.

Oggi, 21 Maggio 2021, si è celebrata la seconda Giornata Internazionale del Té. Durante la cerimonia che si è svolta, come lo scorso anno, da remoto, si è sottolineata, ancora una volta, la necessità di garantire la sostenibilità della produzione del Tè – fondamentale per i mezzi di sussistenza di milioni di agricoltori – in particolare nel momento in cui l’economia mondiale affronta una recessione e i redditi si riducono in seguito alla pandemia del COVID-19.

Perché si celebra l’International Tea Day

La Giornata mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla rilevanza socio-economica del settore del Tè e sul suo contributo a raggiungere l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU). 

La Giornata Internazionale del Tè è più di una semplice giornata dedicata al Tè.  È un momento che serve ad accrescere la consapevolezza che questo è un mestiere praticato, spesso in paesi in via di sviluppo, da chi meriterebbe più attenzione sulle questioni comuni che colpiscono gli agricoltori, tra cui disuguaglianza, fame, sostenibilità, pratiche ambientali povere, e bassi livelli di istruzione. 

Per costruire un settore del Tè più produttivo e resiliente, il Direttore della FAO ha sottolineato la necessità di strategie migliori, maggiore innovazione, investimenti e inclusività nella produzione e nella lavorazione del Tè.

Ha inoltre sottolineato gli aspetti sociali, culturali e sanitari del Tè. Anche gli altri relatori presenti alla cerimonia ne hanno sottolineato l’importanza come patrimonio culturale e si sono confrontati sui suoi aspetti sanitari e nutrizionali, tra cui le proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e dietetiche della bevanda, oltre a rimarcarne i vantaggi socio-economici.

Il Tè, dopo l’acqua, è la bevanda più consumata al mondo e uno dei principali mezzi di sussistenza e reddito per milioni di famiglie nei paesi in via di sviluppo.  I piccoli agricoltori sono infatti responsabili del 60% della produzione mondiale di Tè.  Nonostante il suo contributo fondamentale allo sviluppo rurale, alla lotta alla povertà, il settore del Tè è ancora esposto a una serie di sfide, tra cui l’impatto di condizioni climatiche avverse, l’accesso ai mercati per i piccoli produttori, la mancanza di trasparenza e la sostenibilità della catena del valore del Tè. 
 
Il Tè può essere coltivato solo in determinate condizioni agro-ecologiche, quindi in un numero estremamente limitato di paesi, molti dei quali sono già stati colpiti dal cambiamento climatico.

Coniugare patrimonio e futuro

Per ottenere una maggiore sostenibilità nel settore, i relatori hanno concordato sulla necessità di sviluppare strategie per la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico, promuovere la trasparenza dei mercati e la sostenibilità della catena del valore del Tè, sviluppando strategie per la produzione sostenibile a vantaggio soprattutto dei piccoli agricoltori.

Il programma GIAHS (Global Important Agricultural Heritage Systems) della FAO ha finora designato quasi 60 siti come spazi dinamici in cui coesistono cultura, biodiversità e tecniche agricole sostenibili, dimostrandosi vitali per raggiungere la sicurezza alimentare e generare mezzi di sussistenza.

Nel corso degli anni, l’aroma delle loro varietà millenarie di Tè ha fatto la sua strada nei cuori e nelle menti di molti bevitori di Tè in tutto il mondo.

Cosa possiamo fare nel nostro piccolo

Ognuno di noi può contribuire a fare la differenza. Come? Prestando più attenzione quando scegliamo il Tè da acquistare.

Perché semplicemente acquistando solo Tè di qualità, ricco di benefici, e del commercio equo e solidale, possiamo fare molto per aiutare le persone che ne hanno più bisogno. Dalle coltivazioni alla tazza, come più volte ripetuto durante la cerimonia.

Il buon Tè è un frutto della terra che si coltiva con una conoscenza approfondita, molto amore e competenza e non deve essere visto solo come qualcosa che ha a che fare con il gusto, con il piacere, che proviamo nell’assaporarlo, ma è anche la scoperta di luoghi e l’incontro di quelle persone che hanno fatto e continuano a fare la storia del Tè.

Come dice Jane Pettigrew, riconosciuta tra i maggiori esperti di cultura del Tè: “Quando lo beviamo, veniamo a contatto con la terra in cui è cresciuto, con le persone che lo hanno prodotto e la cultura della sua terra di origine. Mentre lo gustiamo e lo condividiamo con altre persone, arricchiamo la nostra anima e nutriamo il nostro spirito”.

(Fonte fao.org)